19 settembre 2024
Il 9 settembre 2024 è stato presentato a Bruxelles “The future of European competitiveness”, il c.d. “Rapporto Draghi”, sul futuro della competitività europea, presentato dalla Presidente della Commissione europea, e contenente anche una parte relativa alla semplificazione della normativa in ambito UE e all’impatto della regolazione, che di seguito si riporta:
“Nonostante il crescente flusso di regolamentazione, l'UE non dispone di un quadro quantitativo per analizzare i costi e i benefici delle nuove leggi. Tra le istituzioni dell'UE, solo la Commissione ha sviluppato una metodologia (il modello di costo standard) per calcolare gli oneri normativi, ma la sua applicazione concreta varia a seconda degli atti legislativi. I co-legislatori, il Parlamento europeo e il Consiglio, non hanno una metodologia in atto per misurare l'impatto degli emendamenti che propongono alla bozza della legislazione dell'UE. Inoltre, non esiste una metodologia unica per valutare l’impatto della legislazione dell’UE una volta recepita a livello nazionale, e solo pochi Stati membri misurano sistematicamente l’impatto del diritto dell’UE recepito, rendendo a sua volta più difficile per i parlamenti nazionali esercitare un controllo.”.
“Per iniziare a ridurre lo "stock" di regolamentazione, il Rapporto raccomanda la nomina di un nuovo vicepresidente della Commissione per la semplificazione al fine di razionalizzare l'acquis adottando allo stesso tempo, una metodologia unica e chiara per quantificare il costo del nuovo "flusso" normativo. All'inizio di ogni mandato della Commissione, prima di adottare una nuova legislazione della UE, dovrebbe essere dedicato un periodo fisso di almeno sei mesi per la valutazione sistematica e la sottoposizione a stress test di tutta la regolamentazione esistente per settore di attività economica.
Su questa base, una seconda fase dovrebbe concentrarsi sul perseguimento della codificazione e del consolidamento della legislazione della UE per settore. Tale processo dovrebbe includere la semplificazione e l'eliminazione delle sovrapposizioni e delle incoerenze lungo l'intera "catena legislativa", dando priorità ai settori economici in cui l'Europa è particolarmente esposta alla concorrenza internazionale. Questo esercizio dovrebbe essere condotto da tutti i membri del collegio dei commissari nell'ambito delle rispettive competenze e coordinato da un vicepresidente per la semplificazione.
Per garantire che la nuova legislazione sia coerente con questa spinta alla semplificazione, è opportuno sviluppare una metodologia unica e applicarla in modo coerente all'interno della Commissione in tutte le sue valutazioni d'impatto.
Tale metodologia dovrebbe essere applicata a tutta la nuova legislazione ed essere adottata dai colegislatori in sede di modifica della legislazione.
Si raccomanda inoltre, di aggiungere un nuovo requisito standard nell'articolo sul recepimento delle direttive, che imponga agli Stati membri di valutare sistematicamente la nuova legislazione utilizzando la stessa metodologia delle istituzioni della UE.
Allo stesso tempo, la task force per l'applicazione delle norme nel mercato unico (SMET) dovrebbe essere rafforzata e focalizzata sulla valutazione e sull'affrontare i problemi di recepimento non corretto e di recepimento che superano i requisiti delle direttive dell'UE. Infine, le autorità di attuazione e di applicazione delle norme negli Stati membri dovrebbero essere razionalizzate e fuse.”.